Il 30 Aprile 1975, dunque oggi 40 anni orsono, con la presa di Saigon (capitale del Vietnam del Sud) da parte dell’esercito del Vietnam del Nord e dei guerriglieri Vietcong, aveva termine la drammatica Guerra del Vietnam che insanguinò il Paese asiatico per più di 10 anni (quasi 1.500.000 morti tra militari e civili appartenenti ai fronti contrapposti). Questo tragico conflitto ha dimostrato come un esercito di milizia fortemente motivato e politicamente supportato può avere la meglio su un esercito professionale molto meglio addestrato e equipaggiato ma con una strategia sbagliata e non sostenuto dalla propria opinione pubblica. Il 30 aprile 1975 segna ufficialmente anche la fine della Repubblica del Vietnam ( o Repubblica del Vietnam del Sud) e delle relative Forze Armate sudvietnamite, istituite il 26 ottobre 1956.
L’attuale armata popolare vietnamita discende direttamente dalle forze militari nordvietnamite che vinsero le cosiddette guerre d’Indocina (1945 – 1954 e 1965 – 1975) e che portarono alla nascita dell’odierna Repubblica democratica del Vietnam.
Creata il 22 dicembre 1944 con una direttiva del “Padre della Patria” Ho Chi Mihn (1890 – 1969) e condotta per decenni dal leggendario generale Vo Nguyên Giap (1911 – 2013), l’Armata popolare si compone attualmente di circa 450.000 militari suddivisi tra esercito, marina, aeronautica, forza di difesa alla frontiera e guardia costiera. In Vietnam vige il servizio militare obbligatorio di 18 mesi per tutti i cittadini maschi idonei di età compresa tra i 18 e i 25 anni.
L’esercito vietnamita, che si articola in 7 regioni militari (con compiti di difesa territoriale) e 4 corpi di armata, dispone di 1.300 carri (in maggioranza del tipo T55 e T62 sovietici), 2.300 pezzi di artiglieria e 710 lanciarazzi multipli. La flotta vietnamita si compone principalmente di 6 fregate, 6 sottomarini (classe Kilo russi) e 12 pattugliatori lanciamissili. Piuttosto antiquata risulta essere l’aeronautica, la quale dispone ancora di numerosi MIG 21 e MIG 23 di fabbricazione sovietica (anche se negli ultimi anni sono stati acquistati dalla Russia 12 moderni Su 30). Il bilancio della difesa vietnamita negli ultimi anni é in crescita e si attesta attorno ai 7 miliardi di euro, pari a circa il 5% del P.I.L.
Il Vietnam dispone anche di rilevanti forze di riserva (fonti governative vietnamite dichiarono 5.000.000 di riservisti su una popolazione totale di circa 90.000.000 di abitanti) destinate a rinforzare le forze regolari in caso di crisi.
Il Presidente della Repubblica democratica del Vietnam é formalmente il Capo supremo delle Forze Armate ma, di fatto, il controllo di quest’ultime dipende dalla Commissione centrale militare il cui capo é il Segretario generale del Partito comunista vietnamita.