La duplice ricorrenza

Il 26 gennaio ricorre l’anniversario di due importanti battaglie combattute dall’esercito italiano: la battaglia di Dogali (1887) e quella di Nikolajewka (1943).

La battaglia di Dogali s’inquadra nella guerra d’Abissinia (antico nome dell’odierna Etiopia) del periodo 1885 -1896. Una colonna esplorativa verso l’interno del territorio abissino di circa 500 uomini al comando del Tenente Colonnello Medaglia d’oro al Valor militare Tommaso De Cristoforis verrà annientata da soverchianti forze abissine.

La Battaglia di Nikolajewka, svoltasi nell’ambito della Campagna di Russia (1941 – 1943) vedrà protagonisti gli alpini della Divisione “Tridentina” comandata dal Generale (anch’egli Medaglia d’oro al Valor militare) Luigi Reverberi (ritratto nell’immagine) che, allo stremo delle forze ma con uno slancio irrefrenabile (celeberrima è l’incitazione del Generale Reverberi ai suoi alpini “Tridentina, avanti!”), porterà alla rottura dell’accerchiamento russo dell’Armata italiana in Russia (ARMIR), consentendo così la ritirata della superstiti e stremate forze italiane. Il tributo pagato dalla “Tridentina” al proprio coraggio fu elevato (circa 3.000 tra morti e feriti) ma garantì la salvezza della vita di migliaia altri soldati italiani. Per inciso, durante la battaglia cadde anche il Generale Giulio Martinat, Capo di Stato Maggiore del Corpo d’Armata alpino, che, imbracciato un fucile, si pose alla testa di un gruppo di alpini del Battaglione “Edolo”e attaccò le posizioni russe. Per il suo valore a Nikolajewka il Generale Martinat venne decorato di Medaglia d’oro al Valor militare alla memoria.

Non mi soffermo tanto sullo svolgimento delle battaglie quanto sul valore dei comandanti e soldati che le combatterono affinché il ricordo del loro sacrificio ispiri, nel cuore di ciascuno, ora e sempre, l’assolvimento del proprio dovere con umiltà ma senza dimenticare la determinazione e il coraggio che questi fatti d’arme testimoniano.

Anche a questo serve la storia militare.