Non solo arte

Ernst Paul Klee (1879 – 1940) è stato uno dei più grandi pittori nel periodo a cavallo del XIX° e XX° secolo.

Nato in Svizzera da padre tedesco e madre svizzera, ereditò dal primo la cittadinanza tedesca e partecipò quindi alla Grande Guerra dal 1916 al 1918 come soldato dell’esercito bavarese effettivo alla neonata aviazione (Fliegertruppe).

Già molto noto come artista, fu espressamente dispensato dal combattimento, prestando prima servizio nella base aerea di Oberschleißheim (vicino Monaco di Baviera) e poi alla Scuola di volo di Gersthofen.

La Bayerische Fliegertruppe (aviazione bavarese), componente della Deutschen Luftstreitkräfte (forza aerea tedesca), venne costituita il 1° aprile 1912 e sciolta (in seguito al Trattato di pace di Versailles del 1919 che vietava alla Germania di avere Forze aeree) l’8 maggio 1920.

Durante la Grande Guerra operò sul fronte orientale, su quello occidentale, sulle Alpi (in supporto agli alleati austro – ungarici) e in Palestina.

Tributo di sangue

La recente notizia della prossima istituzione a Milano del Museo Nazionale della Resistenza, mi offre l’occasione di riflettere sull’apporto offerto dai militari italiani alla lotta di liberazione in Italia.

Dal sito istituzionale dell’Esercito (www.esercito.difesa.it) traggo i tragici numeri che testimoniano il tributo di sangue pagato dalla Forza Armata nella guerra partigiana e nella resistenza passiva degli Internati Militari Italiani (IMI) catturati e deportati dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943:

/…/circa 12.0000 caduti tra militari inquadrati nelle unità regolari e nelle bande partigiane durante la Guerra di Liberazione; infine, circa 60.000 internati militari morti nei campi di concentramento./…/ http://www.esercito.difesa.it/storia/Pagine/1943-1945.aspx

Non smettiamo mai di ricordare chi ha creduto coraggiosamente ad un domani migliore quando era follia sperare per la maggioranza degli italiani.

Per approfondire l’argomento, essenziali sono i libri editi dall’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito:

I Militari nella guerra partigiana in Italia 1943 – 1945 di Alfonso Bartolini e Alfredo Terrone (1998);

I Militari italiani internati nei campi di concentramento del Terzo Reich 1943 – 1945 di Gerhard Schreiber (1992).

Punto di vista

Guglielmo II (1859 – 1941) fu il terzo ed ultimo Imperatore tedesco ( nonchè Re di Prussia). Figura controversa ma centrale per la sua epoca, rappresentò un importante sostenitore del militarismo che caretterizzò la Germania dalla fondazione dell’Impero (1871) al suo crollo (1918).

In questo periodo, l’esercito imperiale (formato dagli eserciti di Prussia, Baviera, Sassonia e Württemberg) svolse un ruolo centrale non solo nello Stato ma in tutta la società tedesca.

Dell’esercito ovviamente la parte più importante era rappresentata dal corpo degli ufficiali, al cui ruolo Guglielmo II riservò queste significative parole:

Das Hauptfeld für jedes Offizierskorps (…) ist die Pflege (…) der Kameradschaft im großen Stile! Der Kameradschaft, die auf der alten preußischen Tradition fusst: allzeit treu zum König, zum Heere, zum Vaterland stehen.

Il campo centrale per ogni corpo ufficiali (…) è la cura (…) del cameratismo in grande stile! Del cameratismo, che si basa sulla vecchia tradizione prussiana (di essere) sempre fedele al Re, all’Esercito e alla Patria.

I migliori auguri

“La cultura è un grande propulsore di qualità della vita e rende il tessuto sociale di un Paese più solido.”

“Rivolgo gli auguri alle donne e agli uomini delle Forze Armate, delle Forze dell’Ordine, a tutti coloro che, con vari ruoli e compiti, operano a beneficio della Repubblica e di tutti noi cittadini.”

Sergio Mattarella

Presidente della Repubblica