La lunga penna nera

145 anni orsono nasceva il Corpo degli Alpini.

Con Regio Decreto n. 1056 del 15 ottobre 1872, infatti, l’allora Ministro della Guerra Generale Cesare Ricotti Magnani (uno dei più grandi tra i riformatori militari italiani) autorizzava la costituzione di 15 compagnie ad arruolamento regionale destinate alla difesa dei valichi alpini.

L’idea della costituzione di siffatte unità era stata del Capitano Giuseppe Domenico Perrucchetti che aveva pubblicato sulla celebre Rivista Militare (ancora oggi periodico ufficiale dell’Esercito) uno studio sulla difesa alpina.

Il Corpo degli Alpini, la cui fama è stata costruita con le più alte virtù militari concretamente professate dai suoi appartententi durante tutte le campagne di guerra e operazioni militari dell’Italia, è una delle Istituzioni più riconosciute e amate dagli italiani.

Gli Alpini attualmente sono inquadrati in due Brigate (circa 5.000 uomini ciascuna) dipendenti dal Comando Truppe Alpine di Bolzano: la Brigata Taurinense (con sede a Torino – in questo periodo impiegata in Afghanistan) e la Julia (con sede a Udine).

Gli Alpini hanno il privilegio di possedere un proprio canto che, sommessamente, chi scrive si compiace oggi d’intonare idealmente in loro onore!

Sul cappello che noi portiamo
c’è una lunga penna nera
che a noi serve da bandiera
su pei monti a guerreggiar.
Evviva evviva il reggimento
Evviva evviva il Corpo degli Alpin.
Su pei monti che noi andremo
pianteremo l’accampamento,
brinderemo al reggimento:
Viva il Corpo degli Alpin.
Su pei monti che noi saliremo
coglieremo stelle alpine
per portarle alle bambine
farle piangere e sospirar.
Farle piangere e sospirare
nel pensare ai bellì alpini
che tra i ghiacci e le slavine
van sui monti a guerreggiar.